lA TRAP ITALIANA:
UN FENOMENO IN CRESCITA
Negli ultimi anni, la trap italiana è riuscita a conquistare le classifiche dei generi musicali, diventando uno dei più popolari e influenti tra i giovani. Ispirato alla Trap americana, prende piede in Italia verso il 2010, differenziandosi per testi, linguaggio e contesti. Il termine “trap” ha origine statunitensi, riferendosi ad un sottogenere dell’Hip-Hop. Caratterizzata da beat aggressivi, bassi profondi e l’uso diffuso di autotune, la trap affronta temi come l’amore, la vita di strada e l’aspirazione ad una vita migliore, rappresentando una sorta di sfogo per chi vive situazioni di questo tipo. In Italia, la trap ha iniziato a diffondersi grazie ad artisti come Sfrera Ebbasta, Capo Plaza e Ghali, che hanno portato questo genere nelle playlist dei giovani. Il linguaggio spesso crudo e diretto, con riferimenti espliciti alla droga, al denaro e al successo, ha contribuito a renderla una forma di espressione controversa ma popolare. L’uso di YouTube e dei social media ha contribuito alla diffusione della trap, permettendo agli artisti di raggiungere un vasto pubblico, parlando direttamente ai giovani, creando una connessione immediata. Molti accusano la trap di glorificare stili di vita pericolosi o di promuovere una visione superficiale della vita basata solo su soldi e potere. Nonostante ciò gli artisti trap difendono la loro musica come espressione della realtà in cui vivono. Oltre all’aspetto musicale, la trap ha avuto un impatto anche sulla moda e sul linguaggio giovanile: abiti oversize e accessori vistosi sono diventati simboli nel movimento trap. La trap italiana si è evoluta inserendosi anche in altri generi come il reggaeton e il pop.
Seppur ancora molto criticato, questo genere rappresenta una delle espressioni più forti della cultura giovanile.
